Le celle di pressione idrauliche sono state
progettate per misurare il carico totale in
rilevati e fondazioni e sono principalmente
impiegate in dighe, gallerie, ponti.
Possono essere inserite nel calcestruzzo o
essere cementate in fessure ricavate nella
roccia o nelle strutture.
La cella di pressione è costituita da due
lamine di acciaio saldate lungo tutto il
perimetro e separate internamente da una
sottile cavità che viene riempita sottovuoto
con olio speciale in modo da garantire la
minima compressibilità del sistema.
Lungo il bordo della cella sono saldati due
tubicini in genere a 180° l’uno rispetto
all’altro, per facilitare l’inserimento dell’olio
e per l’alloggiamento del raccordo per la
misura della pressione idraulica mediante
trasduttore di pressione o, in casi particolari,
con manometro.
La cella può essere di varie forme
(rettangolare, circolare, ecc) e dimensioni
(ø=100, 200, 300 mm ecc) a seconda delle
applicazioni.
Il tubicino a cui è collegato il trasduttore
può essere di differente lunghezza e l’intero
sistema viene alloggiato sulla superficie di
contatto tra il suolo e la struttura o disposto
nel terreno con diverse orientazioni del
piatto sensore. Un cavo elettrico trasporta il
segnale dal luogo di misura ad un’apposita
unità di lettura.
La misura può essere letta sia in locale
tramite palmare sia da remoto con
l’impiego di una unità di acquisizione e
trasmissione dati dotata di modem.
Sono state inoltre realizzate celle di
pressione morbide rivestite da pellicole in
speciale materiale plastico in grado di
proteggere il serbatoio da agenti chimici