Chi conosce questo tipo di produzione sa quanto importante sia poter utilizzare materia prima a costi bassi per contenere il prezzo di vendita, e cosa c’è di meno costoso del semplice materiale lavato e macinato? Però è altrettanto noto che questa materia proveniente da post consumo contiene percentuali significanti di grassi e saponi che certamente non aiutano il processo di estrusione.
Quindi è stato necessario studiare un sistema speciale che parte dall’alimentazione delle scaglie negli estrusori, al degasaggio intensivo con pompe ad alta capacità, alla vite di estrusione in grado di assorbire le elevate portate richieste.
È noto inoltre che l’utilizzo di materiale plastico sotto questa forma comporta la presenza di impurità che, visti i bassi spessori della membrana, qualora non eliminati comporterebbero la inevitabile presenza di “buchi” nella membrana stessa, rendendola quindi inutile allo scopo!
Quindi la fase di filtraggio del materiale plastico fuso ha richiesto l’utilizzo di un gruppo di cambiafiltri sicuramente imponente ma di assoluta efficacia: viene garantita l’eliminazione delle più minute particelle dannose!!
Una adeguata pompa ad ingranaggi completa il gruppo di plastificazione assicurando una costante alimentazione alla testa di estrusione.
Le larghezze della membrana vanno da 2000 fino a 5000 mm
Il prodotto estruso viene quindi depositato su un cilindro in lega di alluminio sul quale sono montate diverse migliaia di bugne di formatura realizzate con materiale altamente conduttivo. Questo punto lo si può definire come il vero e proprio cuore del processo. Attraverso questa speciale calandra si dà così origine alla membrana bugnata.