La tipologia di pasta senza glutine, inizialmente studiata per le persone celiache e quelle intolleranti al glutine, sta diventando oggi sinonimo di alimentazione sana per tutti, sia da un punto di vista nutrizionale-fisiologico che organolettico. Oggi il mercato è in grado di offrire prodotti senza glutine ancora più vari grazie all'impiego di materie prime alternative a base di riso, mais, avena, miglio, grano saraceno, quinoa, amaranto, ed altre in virtù delle loro proprietà nutrizionali (maggiori proteine, fibre e antiossidanti minerali).
Per produrre pasta senza glutine, a base di farine aglutiniche oppure di miscela delle stesse si deve gelatinizzare l’amido presente nelle farine al fine di creare un “collante” alternativo al fine di rendere pastificabile il prodotto e consentire la tenuta in cottura e la migliore digeribilità. Il processo di trasformazione della farina aglutinica “cruda” non pastificabile viene denominato trattamento di pregelatinizzazione. Per un produttore di paste senza glutine, esistono due possibilità: acquisto della farina pregelatinizzata (pregel), acquisto della farina cruda (quindi non pregelatinizzata) e trasformazione della stessa mediante processo di gelatinizzazione con impianto dedicato.