I forni rotativi per la fusione della ghisa, costruiti da Sogemi da più di 30 anni, sono nati con l'obiettivo sia di ridurre i costi di esercizio sia di migliorare l'impatto ambientale eliminando i problemi di emissione derivanti dal processo fusorio con il forno cubilotto. Partendo da questi target, Sogemi ha sviluppato, unitamente ai maggiori produttori di ossigeno, una tecnologia tale da permettere l'affermazione dei forni rotativi come mezzo fusorio di primaria importanza per le fonderie di ghisa.
Le installazioni Sogemi sono svariate (più di 100 nel mondo) e coprono tutte le possibili applicazioni, dai forni di piccola taglia a quelli di grossa taglia per le grandi produzioni di serie.
I forni Sogemi sono caratterizzati da:
Ottimo trasferimento del calore: fiamma da 2800°C ad elevato irraggiamento e scambio termico da parte del refrattario per conduzione grazie alla rotazione.
Fusione in atmosfera ossidante, o riducente, controllata e rapido incremento della temperatura (oltre 6°C al minuto).
Rapido caricamento automatico e scorifica grazie alla possibilità di inclinare il forno fino a renderlo verticale.
Una delle classiche applicazioni del forno rotativo è quella della fusione di ghisa per getti di grosse dimensioni. In questa caso, vediamo come il forno rotativo può essere utilizzato per colare la ghisa liquida direttamente in siviera con la quale poi si va a trasferire il metallo nelle staffe.
Questa è la soluzione ideale per chi produce getti di grosse dimensioni; infatti con i forni rotativi si può avere: disponibilità di metallo liquido in tempi brevi, colata rapida in siviera, possibilità di effettuare eventuali correzioni metallurgiche senza problem