I diodi laser a impulsi e i LED a impulsi utilizzati nei telemetri, negli scanner ambientali e nell'acquisizione di immagini emettono impulsi con una lunghezza di pochi nanosecondi di altissima potenza di picco. Per misurare la forma d'impulso risolta temporalmente sono necessari rivelatori veloci. Si tratta in genere di fotodiodi di piccole dimensioni con diametri a volte significativamente inferiori a 1 mm. La piccola area del rivelatore dei fotodiodi determina limitazioni metrologiche
L'estensione dello spot laser è maggiore dell'area attiva del fotodiodo e quindi non consente di misurare la potenza radiante (W).
La posizione del fotodiodo nello spot laser è critica a causa delle possibili modalità (spot laser disomogeneo).
Fotodiodi molto piccoli non possono essere assolutamente calibrati.
Le ottiche di fissaggio utilizzate per mettere a fuoco il punto laser sulla superficie del fotodiodo non possono essere calibrate.
Il cablaggio elettronico dei fotodiodi necessario per lunghezze d'impulso brevi limita ulteriormente la capacità di calibrazione.
Con la serie di rivelatori ISD-1.6-SP in combinazione con gli optometri P-9710-2 e P-9710-4, Gigahertz-Optik fornisce un modo per determinare il numero di rivelatori ISD-1.6-SP
prestazioni di picco assoluto dei laser a impulsi e dei LED a impulsi.
Funzione e struttura:
Il rivelatore incorpora due fotodiodi all'interno di un gruppo di sfere integratrici compatte. Il primo fotodiodo ha un breve tempo di salita e quindi, in combinazione con un oscilloscopio opzionale sufficientemente veloce, permette di misurare la forma dell'impulso risolto nel tempo relativo (lunghezza dell'impulso, mezza larghezza, potenza di picco). Il secondo fotodiodo misura l'energia assoluta dell'impulso (in joule) di un singolo impulso o treno di impulsi.
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